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I confini del mondo della comunicazione.

Nel blog post di oggi vogliamo parlarti di un confine, un limite difficile da individuare perché estremamente soggettivo. Ci riferiamo ai confini del mondo della comunicazione.

Noi di Supermad ci occupiamo di branding e comunicazione. Ciò che sappiamo fare meglio è rendere unica e riconoscibile l’identità di un brand, per poi comunicarla. Ci siamo ripromessi fin dal primo giorno di farlo nel modo più trasparente e sostenibile possibile. Siamo certi, infatti, che anche la comunicazione possa inquinare. Per questo abbiamo scelto questo approccio.

Le considerazioni che ti proponiamo in questo post dunque, sono il frutto di una riflessione del tutto nostra. Non pretendiamo che tutti siano d’accordo, perché come dicevamo all’inizio, i confini del mondo della comunicazione sono estremamente soggettivi.

La nostra riflessione è scaturita dalla visione di un filmI cassamortari. 

locandina film

A nostro avviso si tratta di un film dalle qualità quantomeno discutibili, che non ci sentiamo di consigliarti di guardare. Non ce ne voglia Claudio Amendola (regista e sceneggiatore del film), ma I cassamortari è una black comedy scarica e banale, con dialoghi che in più occasioni lasciano lo spettatore senza parole (non per la loro brillantezza).

Fin qui nulla di particolare: un film poco riuscito, come ce ne sono tanti altri.

L’elemento che ha suscitato il nostro interesse però, è quello della presenza di un brand molto famoso all’interno del film. Stiamo parlando ovviamente di Taffo. Il film di Amendola racconta la storia di una famiglia che conduce un’attività di pompe funebri, quale brand migliore dunque per un product placement efficace? Taffo è un riferimento per chiunque faccia comunicazione, e la presenza del brand nel film è l’ennesima conferma di come la sua comunicazione riesca ad essere trasversale ed efficace.

Quello che ci lascia perplessi però, è la volontà del film (in questo caso), di legarsi ad un influencer, di fatto cucendogli la storia del film addosso. Guardando I cassamortari infatti, risulta abbastanza evidente che la prima intenzione fosse quella di dichiarare il legame del film con Taffo, trascurando la produzione praticamente su ogni altro aspetto.

Non fraintenderci: da quando Hollywood esiste il product placement è sempre stato presente nel mondo del cinema. Ma converrai con noi che inserire un prodotto all’interno di un film per pubblicizzarlo, o creare un film ad immagine e somiglianza di un brand siano due cose diverse.

È proprio questo il confine di cui parliamo. La comunicazione ha la capacità di arrivare ovunque, di lambire qualsiasi sponda. L’influencer marketing ad esempio, è una sua forma potenzialmente invasiva, in grado di permeare ogni ambito, fino a corromperlo e piegarlo alla sua volontà.
Più il brand è influente, più la sua azione sarà decisiva ed invasiva. Proprio come nel caso de I cassamortari. 

Il film di Amendola è soltanto la scusa per parlare di qualcosa di molto più grande, ovvero la presenza costante del marketing nelle nostre vite. Ci piace pensare che la comunicazione possa essere anche altro che non puro condizionamento. Difficile dire fin dove possa spingersi il marketing, ma permettici di dire che è piuttosto triste guardare un film e vedere soltanto un’enorme pubblicità.

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