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Il racconto di un piccolo viaggio riuscito solo a metà.

Era da molto tempo che aspettavamo di poter tornare a fare qualche piccolo viaggio qua e là.
In passato ti abbiamo raccontato alcune delle nostre esperienze, come ad esempio quella a Marrakech e a Berlino.
Speravamo di poter tornare il più presto possibile alla normalità, ma non è andata esattamente così. Il nostro breve viaggio a Siviglia si è svolto in un momento storico drammatico e di grande peso. La gita era programmata da molto tempo, abbiamo quindi scelto di non rinunciarci, anche per non perdere il denaro investito. Tuttavia il tono del nostro umore non era certo dei migliori, e in qualche modo sapevamo che il nostro viaggio, forse, doveva essere rimandato.

Fatta questa doverosa premessa ti starai ancora chiedendo:

Com’è andato il nostro viaggio a Siviglia?

Piazza Siviglia

Siamo stati accolti nella capitale dell’Andalusia da un tempaccio che si è protratto per tutta la settimana. Ha piovuto per i primi tre giorni, e gli ultimi due sono stati grigi e uggiosi. Al nostro arrivo ci hanno fatto notare che a Siviglia non pioveva da praticamente un anno. Ti sei fatto un’idea di quanto siamo stati fortunati?

Il clima ha decisamente segnato le sorti della nostra esperienza: ci aspettavamo di andare incontro alla primavera, e invece, ironicamente, l’abbiamo trovata soltanto al nostro rientro in Italia.

Non vogliamo suggerirti cosa fare o cosa vedere a Siviglia, per quello troverai già tantissime recensioni online che ti aiuteranno nella scelta. Certo non possono mancare le visite alla magnifica cattedrale di Santa Maria, al Real Alcazar e a Plaza de Espana. Ma per queste troverai già sufficienti indicazioni in rete e sul posto. Vogliamo piuttosto condividere con te alcune delle sensazioni e dei pensieri che ci hanno attraversato durante il viaggio.

Siviglia

Siviglia è una città molto turistica, e il suo centro storico (una vera gemma incastonata nel cuore dell’Andalusia), porta purtroppo le cicatrici di un turismo che l’ha nel tempo snaturato e plastificato. Non stiamo dicendo che non valga la pena di essere visto, al contrario: è un luogo davvero meraviglioso, e durante le prime ore di viaggio avrai la sensazione di essere in un posto magico. Questa sensazione però svanisce abbastanza presto, portata via dai fiumi di turisti che attraversano la città con tanto di audio guida al collo, oppure a bordo di una carrozza trainata da un cavallo annoiato.

Certo, anche noi facevamo parte di quel fiume di turisti. Del resto è proprio questa la grande contraddizione del turismo di massa: tutti pensiamo di fare esperienze uniche durante i nostri viaggi, ma in realtà stiamo consumando un’esperienza che è molto simile per tutti.

A Siviglia abbiamo particolarmente accusato la mancanza di una certa genuinità. Una volta esaurito il primo stupore per il suo centro storico infatti, si inizia a sentire il peso di tutti quei tapas bar, di tutti quei negozi di ventagli e porcellane, di tutte quelle carrozze e quei cavalli annoiati e di tutti quei turisti con audio guida e macchina fotografica al collo. Il centro città non è sufficientemente esteso da riuscire a disperdere le orde di turisti, che infatti si ritrovano sempre negli stessi punti. In cinque giorni ci è capitato più e più volte di incontrare le stesse facce negli stessi bar.

Palazzo Siviglia

Insomma: l’aria è un po’ stantia.

In tal senso pensiamo addirittura di essere stati fortunati. Il maltempo ha certamente fatto desistere molti turisti, e almeno ad inizio settimana siamo riusciti a passeggiare (sotto la pioggia), in una città piuttosto vivibile. Non immaginiamo cosa possa essere Siviglia in piena primavera, con il sole e con le code fuori da ogni tapas bar. 

Durante i nostri giorni a Siviglia ci siamo più volte domandati cosa ci sia di genuinamente bello nel viaggiare in questi termini. Scegliere una meta (spesso in base al costo del volo), prendere un aereo ed essere scaricati nel centro di una città insieme ad altre migliaia di persone, pronti per provare sensazioni uniche insieme a tutti gli altri. La risposta a questa domanda può essere anche piuttosto scomoda, se non addirittura disturbante. Tutti noi amiamo viaggiare, tutti noi cerchiamo il contatto con l’autenticità.

Il turismo di massa ci illude di poterlo fare comodamente, ma il prezzo che paghiamo per questa immediatezza è il ricavarne esperienze seriali, tutte uguali ed esattamente ripetibili tra loro, che hanno molto poco a che vedere con l’idea di autenticità.

musicista Flamenco

Un’ultima cosa prima di concludere.

Se segui il blog di Supermad sai quanto amiamo mettere in discussione ogni cosa. Ci piace l’idea di scavare dentro ogni esperienza, tenendo alta l’attenzione e la sensibilità. È un esercizio costante, un modo di essere, che porta con sé la bellezza del pensiero critico, che non vorremmo mai smarrire. Siamo contenti che il nostro viaggio a Siviglia abbia risvegliato in noi la voglia di criticare l’idea di viaggio, di metterla in discussione, o oggi, in queste poche righe, te l’abbiamo voluto raccontare.

Ciò detto rimane il fatto che Siviglia sia una città meravigliosa. Sedersi ad un tavolo sorseggiando del buon rosso, aspettando che sul palco salgano i musicisti e i ballerini pronti ad esibirsi in un tablao di flamenco, è un’esperienza da non perdere!

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