Una panoramica sullo stato dei nostri amati/odiati canali social.
Come sta andando la tua produzione di contenuti? Se sei un’azienda, una libera professionista o un imprenditore, probabilmente questa domanda ti tocca da vicino.
Lo sappiamo: oggi gran parte della comunicazione (e della vendita) passa dai social. Non è una novità. Ma allora chiediamoci: cosa sta davvero succedendo? Sta ancora funzionando? Oppure stiamo semplicemente rincorrendo l’ennesimo trend?
Una sempre più ampia concentrazione di… niente!
Non vogliamo essere snob o pessimisti, ma non è una novità che il mondo dei social network è sempre più intriso di contenuti di dubbia qualità, alternati ad approfondimenti su tematiche generati da profili caratterizzati da una non ben identificata credibilità.
E questa alternanza ha generato – allo stato attuale – due grandi criticità:
1: Le piattaforme comandano. Questo significa che siamo noi a seguire ciò che funziona, più che generare contenuti in base alle nostre reali necessità.
2: La sovraesposizione d’informazione. Approfondimenti, segreti, notizie, consigli rivoluzionari: i social network sono diventati il veicolo principale rispetto alla ricerca e all’informazione e questo si è tradotto in milioni di voci e “professionisti/e” che spendono anima e tempo nel cercare di posizionarsi come rilevanti nel loro specifico settore.
Quindi il binomio è chiaro: ignoranza e intrattenimento puro, alternate all’ansia del sapere e dell’informare. E questa seconda metà della mela ha un’ulteriore conseguenza: la convinzione di poter avere un’opinione rilevante su ogni cosa.
L’importanza del mondo dei social network è ormai talmente permeata nelle nostre vite che alla fine ci caschiamo tutti. Perché ormai sono rappresentazione delle nostre stesse vite.
I social sono ancora uno strumento utile?
Fatta questa premessa, veniamo a noi e torniamo al focus di questo articolo. I social network sono innanzitutto uno strumento di marketing e comunicazione. Sono un mezzo per vendere, detto senza mezzi termini.
Ma considerando lo scenario attuale, possiamo ancora considerarli uno strumento utile?
Ciò che abbiamo già più volte detto – e ampiamente verificato – è che oggi crescere e farsi notare è sempre più difficile: i profili sono congelati, i followers non accennano a crescere, i contenuti rilevanti sono sempre meno visibili, le stesse sponsorizzazioni ormai hanno dimezzato la loro efficacia.
Ma saremmo ingenui a pensare che i tempi siano sufficientemente maturi per poter anche solo pensare di fare a meno di questi canali.
Difficile, ma non impossibile.
Per rispondere quindi alla domanda: sì è diventato tutto più difficile, ma sì, sono ancora uno strumento utile. Occupandoci di social professionalmente, vogliamo condividere con voi alcune tendenze che dimostrano il fatto che non tutto è perduto e, inoltre, che pensiamo possano esserti utili per ritrovare un po’ di speranza in questi canali di comunicazione.
Ognuno ha il social che si merita.
Lo sappiamo bene: non serve essere ovunque. Ha senso concentrare le energie sulle piattaforme che maggiormente possono rispecchiare il nostro brand e la nostra strategia. Perché ti accorgerai che sono proprio quelle le piattaforme in cui i risultati saranno migliori.
La cosa migliore è raccontarsi.
I risultati migliori si ottengono con contenuti genuini, sani e reali. Contenuti in cui ci si racconta, si raccontano i propri valori e i propri servizi. Con umanità e presenza. Perché sì, devi metterci sempre la faccia se vuoi ottenere dei risultati.
Ma non serve nulla di più: basta una strategia di storytelling sensata, dei video (anche semplicissimi) che siano in grado di raccontarla, e vedrai che il resto verrà da sé.
Ogni brand fa da sé.
Non ci sono regole auree applicabili in tutte le situazioni. Ogni realtà è a sé stante e quindi ciò che funziona per qualcuno, non è detto che possa funzionare se applicato su di te. Per cui fai benissimo a prendere spunto e ispirazione, ma non perdere tempo ed energia nel tentare di emulare il percorso di qualcun altro.
E l’AI? C’è, ma non basta.
In questo panorama già complicato, non possiamo ignorare quanto l’Intelligenza Artificiale sia diventata protagonista. Dalla scrittura di testi, alla creazione di immagini e video, è ormai ovunque. Noi la riconosciamo facilmente. E non è un problema, in sé. Ma lo diventa quando viene utilizzata senza alcuna riflessione sul contesto o sul messaggio.
I testi scritti con Chat GPT – se presi così, per come sono – si riconoscono. Così come anche le immagini e i video. Insomma, utilizzare l’intelligenza artificiale non è un crimine. Ma è sempre importante farlo con senso critico.
Ma torniamo alla domanda iniziale: a che punto siamo?
Vogliamo concludere questa panoramica, rispondendo alla domanda che ci siamo fatti all’inizio. È vero, siamo ad un punto critico. Secondo noi la situazione attuale del mondo social è particolarmente allarmante e pericolosa. Le conseguenze sono evidenti. Ma se facessimo lo sforzo di ricordare qual è la loro effettiva funzione, forse le cose migliorerebbero.
La soluzione – almeno per ora – non è quella di andarsene.
La soluzione è ripetersi ogni giorno questo mantra: i social network sono dei mezzi di comunicazione. Non il fine.