Scopri la rubrica: Lavorare di Merda!

Ma chi me lo fa fare? Un libro di Andrea Colamedici e Maura Gancitano.

Come sai il nostro blog è lo spazio che noi di Supermad usiamo per esprimerci in totale libertà. Parliamo delle novità della nostra agenzia, di ciò che succede nel mondo, oppure, più semplicemente, delle cose che ci piacciono. Il blog post di oggi è dedicato proprio ad una di queste!

Stiamo parlando di Ma chi me lo fa fare? Come il lavoro ci ha illuso: la fine dell’incantesimol’ultimo libro di Andrea Colamedici e Maura Gancitano, più conosciuti come Tlon! Si tratta di un bellissimo saggio edito da HarperCollins che racconta l’evoluzione del rapporto vitalavoro, analizzandolo nella storia e proponendo riflessioni sull’attualità.

C’EST NE PAS UNE CRITIQUE!

Come sempre ci teniamo a ricordarti che questa non è una recensione del libro, quella la lasciamo a persone più capaci e qualificate di noi. Vogliamo solo consigliartene caldamente la lettura, ed ora ti diremo perché.

copertina Libro Tlon

COME IL LAVORO CI HA ILLUSO: LA FINE DELL’INCANTESIMO (cit.)

Abbiamo citato in diverse occasioni le opinioni dei Tlon, e come Supermad abbiamo dedicato molto spazio alla cultura del lavoro. Ci impegnano nel promuovere un approccio diverso al lavoro, che preveda un bilanciamento tra vita privata e vita professionale. Ne abbiamo discusso approfonditamente nella nostra rubrica Lavorare di merda (nomen omen).

Il libro dei Tlon è un ottimo spunto per una riflessione più strutturata sull’argomento. Il tema è fondamentale: non dobbiamo cercare un modo per vivere senza lavorare, ma ripensare completamente il nostro rapporto quotidiano con il lavoro.

L’illusione di cui parlano i Tlon risiede esattamente in questo concetto. Ci illudiamo che fare il lavoro che ci piace (preparandoci a lungo per farlo) basti di per sé a ridurre lo stress e il carico emotivo che ogni lavoro comporta.

Non è così!

SCEGLI UN LAVORO CHE AMI E LAVORERAI OGNI SINGOLO GIORNO DELLA TUA VITA (cit.)

Ecco il titolo del capitolo che ci ha colpito di più. Queste parole bastano per visualizzare moltissime sfumature della nostra vita professionale e del nostro approccio al lavoro. Bastano per far nascere riflessioni importanti sugli stereotipi che si generano attorno all’idea di lavoro, di successo e di carriera.

Questo titolo ci riporta naturalmente (forse perché ci occupiamo di comunicazione), ai guru dei social e simili. Figure che approfittano di questi stereotipi, di questa narrazione del lavoro, proponendo metodi miracolosi per diventare ricchi e ostentando una conoscenza che non hanno e un tenore di vita impossibile da raggiungere per la maggior parte di noi.

Lasciamo perdere i guru (cosa che dovremmo fare sempre) e torniamo a noi.

Noi facciamo parte del gruppo di pochi fortunati che hanno il privilegio di fare il lavoro che amano. Un lavoro che ci coinvolge a 360 gradi e che non ci pesa discutere ogni giorno a qualsiasi ora. Un lavoro che fa parte di noi, nel quale in fondo ci identifichiamo anche un po’.

Ma sai che c’è? Quello che scrivono i Tlon è proprio vero!

Fare il lavoro che amiamo può essere molto rischioso se non siamo in grado di porci dei limiti. NON siamo ciò che facciamo. Il lavoro resta lavoro, anche se fa parte di noi. A volte il rischio è quello di dimenticarsene.

ragazzo che lavora tarda notte

MA CHI ME LO FA FARE (cit.)

Concludiamo questa breve chiacchierata ringraziando ovviamente i Tlon per la piacevole lettura e, di nuovo, suggerendotela caldamente. Identificarsi con il proprio lavoro è un rischio: la nostra intera vita può sprofondare in questo atteggiamento. Rischiamo di essere fagocitati da ciò che facciamo, invece di concentrarci su ciò che siamo. La posta in gioco è molto alta.

Un giorno potremmo svegliarci e pensare: ne è davvero valsa la pena?

 

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