Torna al blog

Approfittatene, è gratis!

Oggi vi parliamo di un progetto che ci ha molto colpiti, un’idea nata per imprimersi sui grandi spazi pubblicitari della nostra città, e che è ancora visibile per le strade di Milano.
Stiamo parlando di Cucù, un progetto nato dalla mente di Oliviero Toscani.
Il fotografo milanese ha pensato di utilizzare gli spazi pubblicitari comunemente occupati dalle affissioni commerciali per esporre fotografie.
Questa volta però, gli scatti esposti non saranno suoi, ma di altri fotografi che hanno deciso di proporgli le loro opere per l’occasione.
Toscani dunque diventa photo editor e curatore di questa mostra a cielo aperto.

affissione Milano

Il nome del progetto non è affatto casuale.

Il cucù infatti è un uccello che depone le sue uova nei nidi di uccelli di altre specie, così come Toscani ha deciso di deporre queste opere in spazi destinati a tutt’altro utilizzo.

Non c’è alcun biglietto da pagare, non è richiesta alcuna attenzione: queste immagini non vendono nulla, ma vogliono soltanto esserci, per farci riflettere sul fatto che non tutto ciò che osserviamo sia in vendita.
La pubblicità permea le nostre esistenze, modificando profondamente i nostri bisogni ed i nostri desideri.
Noi ne siamo indubbiamente affascinanti -non potrebbe essere altrimenti occupandoci di comunicazione-, ma ne conosciamo anche il grande potenziale cancerogeno.
Per questo parliamo da molto tempo di comunicazione responsabile, e di quanto sia importante conoscere e rispettare ogni contesto in cui si opera, per riuscire a non invaderlo, ma piuttosto ad alimentarne gli aspetti virtuosi.

Quella di Toscani è un’idea che non vuole attirare a tutti i costi la nostra attenzione, le fotografie sono esposte, e non è detto che noi le noteremo -a differenza di ciò che accade con la pubblicità, che nasce proprio con l’intento di farsi notare-, ma chi avrà il piacere di alzare gli occhi e osservarle capirà con quanta forza queste immagini riescono a comunicare pur non provando a  venderci nulla.

Siamo certi che la riqualificazione degli spazi urbani passi anche da progetti come questo, che aprono finestre sul mondo dell’arte davanti agli occhi di tutti, senza chiedere niente in cambio, ma cercando un dialogo intimo con ciascuno di noi.

affissione milano

Ci ricordiamo tutti il suono della tromba di Raffaele Kohler, che dalla sua finestra inondava di musica, malinconia e speranza una Milano incredibilmente deserta, proprio durante i primi giorni del lockdown del 2020.
L’arte ci prende per mano e ci salva ogni volta che ci sentiamo soli, e si sa, in una grande città spesso è proprio così che ci si sente, specialmente durante una pandemia.
Per questo motivo quelle note sono diventate un simbolo di questo periodo, perché senza il rumore della nostra quotidianità e delle nostre piccole e grandi faccende personali, alla nostra città rimaneva soltanto un disperato silenzio, che andava riempito di senso, per continuare a sentirsi umani.

Per quanto il media sia diverso, anche le immagini di Toscani riempiono quel silenzio, un silenzio che oggi si nasconde di nuovo nel rumore, ma che ancora rimane.
Riuscire a guardare la propria città con occhi nuovi non è affatto semplice, e le immagini scelte da Toscani riescono a farcelo fare con grande naturalezza.

Siamo certi che progetti come questo siano molto importanti per una città come Milano, la città più produttiva d’Italia, che un po’ se ne vergogna e un po’ se ne vanta. Un luogo la cui stessa identità è determinata in gran parte proprio dalla forte presenza del mercato e dell’industria, e che proprio per questo sarebbe impossibile immaginare privo di pubblicità.

Le immagini di Toscani sono ancora in città e vi consigliamo di alzare lo sguardo e cercarle, ne vale assolutamente la pena.
Se questa fosse una réclame diremmo qualcosa come: approfittatene, è gratis! ma per vostra fortuna non lo è.

Torna al blog