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Non restiamo indifferenti alle parole.

Molto spesso attraverso i nostri articoli vi abbiamo parlato dell’importanza di una comunicazione responsabile.

Diversi post che trovate raccolti nella sezione blog del nostro sito, ruotano proprio attorno a questo concetto.

Le parole sono importanti perché da loro nascono il pensiero e la percezione del nostro contesto.

Dalle parole nasce la verità che ci circonda, anche quando mentono. Una menzogna sarà pur sempre la verità per colui che ci crede.

Noi di Supermad ci occupiamo di comunicazione, e sappiamo quanto la rete sia un ginepraio nel quale sia molto difficile districarsi tra il vero e il falso. Solo in pochi soppesano le parole ed il loro messaggio prima di divulgarle in rete. Questo accade perché la comunicazione digitale rimuove qualsiasi barriera – e quindi moltissimi filtri – tipici della comunicazione tradizionale, che è molto influenzata dal linguaggio non verbale.

È come se le parole pronunciate in rete fossero più leggere, quasi con un peso specifico differente.

Ma non è così.

Le parole, anche quelle digitate da una tastiera, plasmano la nostra realtà.

Fatta questa premessa vogliamo proporvi una breve riflessione in merito alla decisione presa da diversi brand molto influenti – Starbucks, The North Face, Honda, Unilever, Verizon, Patagonia, Hershey, Magnolia Pictures e Ben & Jerry’s – di sospendere per il mese di luglio i propri ads sui social network.

La campagna ha preso il nome di No hate for profit, e i brand che vi aderiscono intendono schierarsi contro l’hate speech, le fake news e la violenza digitale.

Non possiamo che sostenere l’idea alla base di questa campagna: anche noi desideriamo che internet diventi un luogo più responsabile e meno violento.

Prendiamo ad esempio Twitter, che nei giorni scorsi ha apportato importanti modifiche alle proprie politiche, integrando la piattaforma con messaggi che segnalano agli utenti i twit contenenti fake news, oppure post oltraggiosi, segnalando addirittura i post di Trump.

Questa decisione rappresenta un importante passo in avanti verso una rete più sostenibile e trasparente, certo la strada è ancora lunga, ma è un inizio.

Altri colossi della comunicazione social – primo su tutti Facebook – continuano invece a dimostrare un’ostinata imparzialità, che ad oggi per molti risulta inaccettabile.

Percepire i social network come grandi piazze nelle quali gli schiamazzi sono assordanti, dove il vero e il falso si confondono con troppa facilità, dove la violenza verbale è dilagante; per molti è diventato insopportabile.

Ed è proprio chi la pensa così – noi compresi – a non accettare più quell’indifferente imparzialità.

Allo stesso tempo però ci chiediamo se sia giusto che a proteggerci dalle menzogne siano le grandi corporate e non la nostra capacità di essere critici e responsabili.

Tutti noi sappiamo che in rete circolano ogni giorno un’infinità di notizie false, eppure quanti di noi percepiscono davvero l’importanza di non divulgarle?

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I luoghi virtuali hanno sicuramente bisogno di regole più convincenti di quelle attuali, che permettano agli utenti di frequentarli con maggior sicurezza.

Ma le regole stabilite dalle corporate non possono sostituirsi alla nostra capacità di analisi della realtà. Non possiamo aspettare che qualcuno ci metta finalmente al riparo dalle fake news, o dall’hate speech. Dobbiamo essere noi a promuovere contenuti di qualità, a diffondere solo notizie verificate ed utilizzare un linguaggio non offensivo.

Certo Facebook, Twitter e compagnia cantante hanno chiaramente un’enorme responsabilità, ed è giusto che se la assumano, così com’è giusto che i brand che abbiamo citato prima lo chiedano a gran voce.

Per questa ragione dalla nostra nicchia digitale intendiamo sostenere l’idea di no hate for profit, perché siamo consapevoli che buone regole social permetterebbero una migliore comunicazione.

Siamo in attesa che il mondo diventi un posto più pulito, ed ora attendiamo anche che internet lo diventi. C’è molto lavoro da fare, e forse conviene iniziare dalla qualità delle nostre parole.

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