Il nostro confronto tra libro e film.
Con il blog post di questo venerdì vogliamo invitarti al confronto tra due opere nelle quali ci siamo imbattuti recentemente. Stiamo parlando di Le otto montagne, libro pubblicato nel 2016 dallo scrittore Paolo Cognetti; e dell’omonimo film diretto da Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, uscito nelle sale lo scorso dicembre.
Ne parliamo perché sia il libro che il film sono stati premiati dal pubblico e dalla critica ma, a nostro avviso, una delle due opere è piuttosto debole. Continua a leggere se vuoi conoscere la nostra opinione!
Per evitare spoiler ci limiteremo a considerazioni di carattere generale, senza darti nessuna anticipazione riguardo gli snodi della trama.
LE OTTO MONTAGNE: IL LIBRO.
Abbiamo recentemente letto questo romanzo, e ne siamo rimasti piacevolmente colpiti. Il libro parla di un’amicizia, quella tra Pietro e Bruno, che sboccia tra le montagne della Valle d’Aosta (luogo al quale lo stesso Cognetti è molto legato). L’amicizia tra i due è senza dubbio il cuore della vicenda, ma anche il rapporto con la montagna e con la famiglia hanno un ruolo piuttosto centrale. Il libro ha vinto diversi premi, tra i quali il Premio Strega nel 2017, ed è a nostro avviso un’opera equilibrata e piacevole, che attraverso una storia semplice riesce a comunicare al lettore tutta l’intensità di una bella amicizia e tutto l’amore dell’autore per la montagna.
La capacità di Cognetti di fondere le vicende dei protagonisti, descrivendone efficacemente i risvolti emotivi è, a nostro dire, notevole; e il sapore dolceamaro dell’opera si imprime efficacemente nei ricordi del lettore. Abbiamo letto Le otto montagne tutto d’un fiato!
LE OTTO MONTAGNE: IL FILM.
Il romanzo di Cognetti ha tutte le carte in regola per essere portato al cinema. Consapevoli di questo Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch hanno provato a catturarne l’essenza trasformandolo in un film. Ci sono riusciti? Nonostante la pellicola sia stata premiata a Cannes con il Premio della Giuria, ci siamo fatti un’idea piuttosto negativa del film.
Ti raccontiamo subito perché!
Pietro e Bruno vengono interpretati da più attori (dato che la vicenda attraversa diverse epoche della vita dei protagonisti). Gli interpreti dei due amici bambini non ci hanno convinti, mentre l’accoppiata Alessandro Borghi (Bruno) e Luca Marinelli (Pietro), funziona piuttosto bene. Detto ciò, ecco quali sono secondo noi i difetti più evidenti dell’opera.
Dialoghi.
La qualità dei dialoghi (in alcuni frangenti perfino la loro credibilità) è piuttosto bassa. Gli scambi di battute tra Pietro e Bruno da bambini (nella prima parte del film), sono inverosimili e forzati. Durante i loro dialoghi, gli sceneggiatori fanno pronunciare loro parole assolutamente inadatte al linguaggio dei due bambini, cosa che nel romanzo invece viene curata con grande attenzione. Ti invitiamo a seguire gli scambi tra i due piccoli attori, e a percepire quanto sembrino pronunciare frasi da adulti.
Narrazione.
Messi da parte i limiti della sceneggiatura, consideriamo la narrazione equilibrata e ben riuscita. Va detto però che se si guarda il film dopo aver letto il romanzo, si ha la sensazione di guardare un’opera didascalica, che non fa altro che mettere in fila gli eventi del romanzo uno dopo l’altro, senza riuscire ad aggiungere nulla. L’opera pecca dunque di scarsa personalità, e non riesce a contribuire con un valore aggiunto.
Ritmo.
Nella prima metà del film il ritmo è apprezzabile, gli eventi si susseguono tenendo alta l’attenzione dello spettatore. Discorso diverso va fatto per la seconda metà del film, nella quale tutto ci è sembrato lento e diluito. La durata di 147 minuti non aiuta, e per tutto il secondo tempo abbiamo colto in sala (e in noi stessi) i segnali una certa stanchezza.
Questi erano a nostro avviso i difetti più evidenti del film, ma vorremmo conoscere la tua opinione! Non hai letto il romanzo e non hai ancora visto il film? Ti consigliamo caldamente di cominciare dal libro!