Influencer marketing: evoluzione o declino?
Ti è mai capitato di pensare che il lavoro del content creator / influencer non sia un vero lavoro? Lo sappiamo, ti è successo. La verità è che non è così: si tratta di un mestiere concreto e sempre più complesso.
La diffusione di tool per la creazione e il montaggio dei contenuti, ha portato progressivamente ad una crescita del livello qualitativo degli output prodotti anche dai non esperti del settore del videomaking: fare il content creator è un percorso sempre in evoluzione, che richiede un aggiornamento costante e una lotta quotidiana con molti competitor e sempre più tool da saper gestire. E poi si – appunto – la concorrenza: ce n’è tanta e variegata, per cui la credibilità ne risente ogni giorno di più, a fronte di tanti altri protagonisti dei social che magari sono in grado di proporre di più con meno.
Influencer marketing
Il ruolo dell’influencer ha assunto valore anche nel mondo delle strategie di comunicazione e marketing: sempre più spesso in questi ultimi anni abbiamo assistito a budget dedicati proprio a questo tipo di attività.
Perché alla fine le piattaforme social in questo ultimo decennio ci hanno insegnato che non c’è niente di meglio di un influencer con una bella community per vendere il proprio prodotto. Perché le tendenze ci hanno dimostrato che i potenziali clienti non si fidano tanto dei brand, quanto dei loro creator di fiducia. Perché è la fiducia – appunto – a generare la conversione.
Ma è ancora così?
Quello che ci stiamo vedendo dal backstage del mondo della comunicazione è che questo meccanismo si sta inceppando un po’: vuoi perché gli influencer sono sempre di più, vuoi perché gli utenti iniziano a porsi delle domande. Alla fine, com’è possibile che il mio creator di fiducia possa consigliare spassionatamente così tanti prodotti e così tanti brand?
In più, se ci mettiamo una crescita dal punto di vista della qualità dei contenuti – perché è così che ti distingui con le aziende – quello che si lascia per strada è quella famosa genuinità che tanto piaceva alle community che veramente riponevano fiducia nelle parole dei loro influencer preferiti.
Inluencer da tubo catodico.
Insomma, quello che ci sembra è che l’evoluzione naturale di questo business stia andando sempre di più verso le nostre care vecchie réclame televisive, strutturate benissimo, ma in cui non crede più nessuno. Se in tutto questo calderone poi ci mettiamo la “Legge Ferragni” che – finalmente diciamo noi – obbliga i nostri creator a dichiarare precisamente se stiamo guardando una comunicazione a pagamento, alla fine gli altarini vengono fuori e tutto diventa sempre meno degno della fiducia dei nostri followers.
Non è un caso se alcune delle vecchie guardie si stanno spostando su altri business e abbiano rinunciato all’inluencer marketing come fonte principale di guadagno.
Perché alla fine si sa, il mondo della comunicazione è sempre un mix fra equilibrio e moda: se tutti diventano influencer non lo sarà più nessuno e se dieci anni fa essere un content creator era davvero figo.. oggi forse non lo è più!
E tu? Cosa ne pensi?