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La Giornata Nazionale contro gli sprechi alimentari

Qualche tempo fa vi abbiamo parlato di Solar Foods, la start-up finlandese che ha brevettato un sistema per sintetizzare una proteina a partire dalla CO2.

Oggi è il 5 febbraio, la Giornata Nazionale contro gli sprechi alimentari, dunque vogliamo parlarvi di un altro progetto molto interessante, questa volta però, strettamente legato alla problematica dello spreco alimentare.

Quante volte ci siamo ritrovati a fare generiche considerazioni su quanto cibo viene sprecato? Quante volte abbiamo pensato seriamente, e ci siamo sentiti davvero responsabili per il nostro spreco alimentare?

Vi diamo un paio di numeri, giusto per definire le dimensioni di questo fenomeno. Soltanto in Italia, ogni anno, lo spreco alimentare è stimato attorno ai 15 miliardi di euro, dei quali 13 di spreco domestico e delle attività commerciali legate al consumo di alimenti. Per dirla con altre parole: ogni anno gettiamo nel cestino 13 miliardi di euro di cibo.

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Impressionante vero?

Non ci perderemo in considerazioni di circostanza o in luoghi comuni come: “c’è gente che muore di fame e noi sprechiamo così tanto cibo”. Non perché il problema della fame nel mondo non sia rilevante, al contrario, non ne parliamo proprio perché si tratta un tema incredibilmente complesso, che non intendiamo banalizzare. Vogliamo partire da qualcosa di molto più piccolo, e soprattutto che sia strettamente legato al nostro vivere quotidiano, e quindi gestibile da noi in prima persona.

Crediamo infatti che il senso di responsabilità, unito alla sensibilità personale verso il tema dello spreco alimentare, siano i presupposti indispensabili per auspicare ad un vero cambiamento.

Sappiamo però quanto sia difficile unire decine di milioni di persone (considerando soltanto l’Italia) in un’unica visione responsabile ed autocritica. Ecco perché giornate come quella di oggi, che servono proprio a sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo temi fondamentali, sono un buon punto di partenza per intavolare una discussione collettiva e per promuovere soluzioni.

Già, soluzioni. È di questo che abbiamo bisogno. Le risposte però non arriveranno se non le cerchiamo, e nessuno le troverà per noi.

Noi abbiamo deciso di parlarvi di una piccola grande soluzione: Too Good to Go.

Too Good to Go è un’app che permette a chiunque abbia un’attività commerciale (ristoranti, hotel, supermercati ecc.) di vendere l’invenduto della giornata – quindi limitare gli sprechi – e al privato di acquistarlo ad un prezzo vantaggioso sotto forma di Magic Box: scatole contenenti cibo fresco che a fine giornata, se non consumato, verrebbe gettato.

Un’idea semplice, ma incredibilmente efficace.

Ad oggi la rete di Too Good to Go copre 15 Paesi – tra cui l’Italia – ed è in espansione.

Date un occhio al loro sito e fatevi un’idea di come funziona, scaricate l’app e provate ad acquistare del cibo fresco proprio dal supermercato o dal ristorante accanto a casa vostra.

Lo stigma sociale del “non mangiare gli scarti” è la radice di tutti i nostri sprechi. Non c’è nulla di male nel recuperare ciò che un’attività commerciale scarta -per ragioni legate alla commerciabilità – e portarlo sulla propria tavola, anzi, questo è proprio quello che dobbiamo fare.

Siamo consapevoli che questa sia solo una piccola parte della risposta che cercavate riguardo la complessa questione dello spreco alimentare. Ma appunto, si tratta di una problematica molto complessa. Iniziamo a fare, tutti insieme, qualcosa nel nostro piccolo. Sarà la somma di tutte le nostre piccole azioni a generare una grande soluzione.

Fatevi sotto con le proposte, scriveteci nei commenti cosa pensate di fare per ridurre gli sprechi alimentari. Too Good to Go infatti è solo una delle alternative, soltanto uno dei modi per ridurre gli sprechi, fateci sapere qual è la vostra proposta per farlo!

#ilcibononsibutta

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