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Cox e Peterson insieme per lo Utah. Trump e Biden divisi per gli States.

Come sapete mancano soltanto due settimane alle presidenziali negli Stati Uniti, e forse mai come quest’anno il duello tra i due candidati alla Casa Bianca è stato caratterizzato da colpi bassi e, più in generale, dallo scarsissimo livello dei contenuti proposti.

Pensate che per l’ultimo duello tra Biden e Trump, che si è svolto ieri sera a Nashville in Tennessee, i loro microfoni sono stati attivati e disattivati in base ai turni stabiliti per il dibattito, in modo da evitare le fastidiose sovrapposizioni del duello precedente, nel quale i due si erano parlati addosso generando un caos per nulla favorevole all’esposizione dei loro argomenti.

La sensazione da questa parte dell’oceano è che Biden e Trump stiano rendendo il terreno di scontro parecchio instabile e scivoloso, terreno oltretutto già minato dalla pandemia di covid che è diventata, per forza di cose, una parte fondamentale della campagna elettorale di entrambi.

A tal proposito Trump ha scelto di adottare una strategia piuttosto bizzarra: mostrarsi indifferente al covid 19, nonostante fino a pochi giorni fa il Presidente stesso si trovasse ricoverato in ospedale in serie condizioni proprio a causa del virus.

Ma non è questa la sede adatta a commentare gli usi e i costumi politici di Trump, e non siamo qui per esprimerci in merito alla sua vicenda politica o a quella delle imminenti elezioni presidenziali. Preferiamo infatti che a farlo siano esperti di politica americana ed osservatori qualificati.

Concedeteci soltanto un commento in merito ai presidential debates.

Il duello tra gli aspiranti presidenti degli Stati Uniti rappresenta un momento di grande attenzione mediatica in tutto il mondo.

debates sono uno show indispensabile per catturare i potenziali elettori e convincerli a votare rosso o blu, ma probabilmente meno rilevante in fatto di espressione di contenuti politici dettagliati.

I dibattiti infatti fanno parte della campagna elettorale, e sono una tappa importantissima del cammino verso lo Studio Ovale. I candidati lo sanno bene, e proprio per questo propongo slogan piuttosto che contenuti veri e propri.

Non stiamo certo dicendo che siamo falsi: la personalità dei candidati e la loro visione politica trapelano sempre dalle loro argomentazioni, ma la spettacolarizzazione del dibattito è lo strumento migliore per rendere il tutto un po’ più spicy. 

A questo 2020 già così fortunato, Trump e Biden hanno aggiunto le loro performance che mostrano al mondo intero quanto possa essere torbido e poco costruttivo un confronto politico dominato dalla calunnia, dall’odio e dalle speculazioni.

Per essere gli uomini più in vista del momento, forse non stanno dando il migliore degli esempi.

Ma sapete come si dice: the show must go on.

Spencer Cox e Chris Peterson invece -candidati alla presidenza dello Utah per il 2020-, hanno voluto prendere le distanze dal clima d’odio generato da Trump e Biden, e parlare ai propri elettori in modo diverso.

Lo hanno fatto attraverso un video in cui compaiono entrambi, uno a fianco all’altro, per dire ai propri elettori che comunque andranno le elezioni, loro saranno pronti a collaborare per l’interesse comune.

QUI trovate il video e una breve intervista ai due candidati.

 


Il video è diventato virale per via della differenza dei toni e delle intenzioni di Cox e Peterson rispetto a quelli dei loro colleghi candidati alla Casa Bianca.

Non sappiamo se Cox e Peterson manterranno ciò che hanno dichiarato nel loro video, ma sappiamo che in politica il peccato più grande è quello di essere ingenui.

Con ogni probabilità nessuno di noi si era mai interessato prima allo Utah, se oggi invece lo stiamo facendo, vuol dire che il loro messaggio è stato sufficientemente forte.

Sotto la patina un po’ stucchevole del video si nasconde una buona intenzione, e crediamo che il gesto di Cox e Peterson sia un buon segnale in questo periodo.

Ci auguriamo per lo Utah che dopo le elezioni le loro dichiarazioni siano corroborate dalle azioni politiche, anche se probabilmente in quel momento la nostra attenzione su questa vicenda sarà già calata.

Le notizie vanno veloci, i messaggi e gli slogan svaniscono in fretta, e in fondo, anche in questo caso, si tratta soltanto di questo: uno slogan (per quanto ci sembri positivo).

Speriamo che anche Biden e Trump possano imparare qualcosa dai loro due colleghi dello Utah, ma come abbiamo già detto, in politica il peccato più grande è quello di essere ingenui.

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