Torna al blog

Uno spunto per riflettere sulla democrazia.

Parlare di ciò che è successo settimana scorsa negli Stati Uniti, e di quanto si sia indebolito il pensiero democratico negli ultimi anni non è affatto semplice.

Per questa ragione, non avendo gli spazi e i tempi necessari per un approfondimento mirato su un tema così vasto e delicato, ci limiteremo ad una riflessione, come spesso accade su questo blog, che prenderà come spunto i fatti di Capitol Hill e la nostra visione dell’America.

Tutto il mondo ha assistito ai fatti di Capitol Hill, e commentare un evento simile molto spesso significa schierarsi con i buoni, ovviamente, che però guarda caso cambiano a seconda del nostro punto di vista.

Condannare l’assalto alla sede nevralgica delle istituzioni politiche americane ci sembra quasi scontato, e non per difesa retorica della democrazia, ma per una visione più costruttiva, sulla quale proveremo a riflettere insieme.

La democrazia è, a nostro umile avviso, il modo più efficace che l’uomo abbia trovato -almeno finora- per vivere in società così estese.

Non va difesa in sé per sé, ma in quanto strumento utile al mantenimento della pace e del dialogo.

Difendere la democrazia, infatti, non significa ergerla come valore assoluto, come qualcosa di perfetto in cui avere fede.

Occorre comprendere quanto questa parola sia complessa, quanto i modelli democratici siano contraddittori, quanto siano fragili e imperfetti.

La democrazia non è una cura, non è un modello perfetto di organizzazione politico-sociale, non basta applicarla perché le cose si risolvano, nessuna parola da sola può essere così potente.

cappellino usa

Per questo non apprezziamo la retorica che molti dei nostri politici promuovono a proposito degli Stati Uniti, ad esempio.

Quante volte abbiamo sentito dire che gli Stati Uniti sono la più grande democrazia del mondo, un modello da seguire, una fonte di ispirazione?

Se c’è un posto al mondo dove la democrazia ha una forma contraddittoria ai limiti del grottesco, quel posto sono proprio gli Stati Uniti.

Un posto dove per studiare occorre indebitarsi per tutta la vita, dove per potersi curare bisogna pagare, un posto dove si è liberi di girare armati e dove le elezioni politiche diventano uno show che spacca in due il pubblico come in uno stadio.

Diciamolo pure: il modello americano non è proprio il distillato più puro della democrazia.

Perciò invece di continuare ad alimentare la retorica che vuole l’America come esempio democratico per definizione, prendiamo coraggio per mettere in discussione il loro modello, per crescere insieme.

Le timide parole di condanna della nostra classe politica ai fatti di Capitol Hill sono troppo poco, e non servono a nessuno.

sovranisti del nostro Paese, che per tutta la durata del mandato di Trump lo hanno sostenuto, adesso non hanno nemmeno il coraggio di fare un passo indietro, e se lo fanno, ci tengono comunque a sottolineare quante cose buone Trump abbia fatto per l’America, come a dire:

sì, condanniamo gli estremisti che hanno invaso Capitol Hill, sono morte cinque persone, ma Trump rimane comunque un grande presidente. 

palloncino trump

Riteniamo che questo modo di fare politica sia imbarazzante, questa incapacità di ammettere ciò che è così evidente, questo pericoloso modo di usare gli strumenti del dibattito democratico per comunicare concetti sottilmente antidemocratici.

Molto probabilmente il trumpismo non si esaurirà con la caduta di Trump.

Occorrerà infatti del tempo perché i segni lasciati dal Presidente si dissolvano, perché le persone riacquistino fiducia nella democrazia e nelle istituzioni che la rappresentano.

Concludiamo dicendo che le istituzioni democratiche sono fatte di uomini e donne con pensieri e obiettivi diversi, e non possiamo dunque ignorarne la complessità.

Proprio per questo occorre un pensiero comune, un vocabolario istituzionale condiviso, per fare in modo che nessuno possa cambiare le regole a suo piacimento.

Le istituzioni democratiche, proprio come dicevamo riguardo la democrazia, non vanno difese in quanto tali, non sono un elemento sacro di per sé.

Sono il modo più efficace che abbiamo trovato finora per stare in equilibrio, per sostenere il dibattito e far valere i diritti umani.

Il fatto che non funzionino alla perfezione non è un buon motivo per demolirle generando il caos, piuttosto è una ragione valida per continuare a migliorarle, con il nostro pensiero critico e la nostra partecipazione.

Torna al blog